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L’olmo inglese è il classico albero da filare delle pianure inglesi che produce vigorosi polloni, in modo da formare lunghe file di chiome compatte. Si distingue bene per le sue piccole foglie tondeggianti, dalla supoerficie ruvida e di colore verde scuro, che alla base sono più lunghe da una parte e arrotondate nel punto di incontro con il picciolo. Ha corteccia scura e finemente rigata e rametti sottili e pelosi. I fiori rossi vengono prodotti in febbraio-marzo; maturano in maggio dopo che le foglie si sono sviluppate, per poi dare i frutti che hanno il seme disposto nella zona più vicina alla parte superiore dll’ala rotonda. E’ un albero variabile con caratteristiche locali distinte che mantiene la specie per propagazione vegetativa. Con ogni probabilità è un albero indigeno dell’Inghilterra, ma la sua distribuzione e origine non sono ancora ben conosciute.
OLMO MINORE: ha foglie tipicamente più piccole delle specie precedenti e con ali del frutto di forma ovale.
OLMO LIEVE: è un alnbero molto diffuso in Europa con fiori dal picciolo molto lungo.
L’olmo montano è l’olmo più facilmente riconoscibile e si distingue per le sue larghe foglie disposte su corti piccioli e per l’assenza di germogli provenienti da polloni. Il tronco è spesso biforcuto in prossimità del terreno e la corteccia è dapprima liscia ma più tardi sviluppa spesse e diritte nervature e diventa grigia. Le foglie varianp molto quanto a forma ma sono larghe e molto ruvide la tatto. Come in tutti gli olmi la base della foglia si estende lungo il picciolo più da una parte che dall’altra, ma nell’olmo montano la parte più lunga attraversa il corto picciolo lo nasconde. I fiori rossi appaiono alla fine di febbraio e i frutti alati con il seme disposto nella parte centrale, sono visibile prima che le foglie si estendano completamente. L’olmo montano è un comune albero di foresta; è diffuso in particolar modo nel nord e nell’ovest ed è molto resistente alla malattia detta peste dell’olmo.
OLMO OLANDESE: una volta molto comune, l’olmo olandese è stato fortemente ridotto dalla malattia; ha corteccia screpolata molti polloni e rami estesi.
Uno degli alberi più comuni nelle zone in cui è presente l’acqua, l’ontano nero raramente raggiunge i 20 mt allo stato selvatico, se coltivato può toccare anche i 40mt. Da giovane ha un’insolita forma regolare e conica per non essere una conifera; gli esemplari maturi hanno invece chiome piuttosto aperte e distese. La corteccia è grigia o marone con una fitta rete di fessure superficiali. Le foglie sono arrotondate simili a quelle dl nocciolo, ma spesso con l’apice privo di dentelli, sono di colore verde brillante e piuttosto lucede con 4-7 paia di nervature. Le infiorescenze maschili sono abbastanza simili a quelle dlla betulla, ma con scaglie di color porpora che contrastano con i fiori gialli. Le infiorescenze femminili distinguono l’ontano da altri alberi simili, essendo a forma di cono e rimanendo sull’albero a lungo dopo che sono stati lasciati cadere i sottili semi alati.
ONTANO BIANCO: ha una corteccia liscia e grigia e foglie appuntite e ovali molto dentate e grigiastre nella pate sottostante.
ONTANO VERDE: ha foglie di forma intermedia rispetto alle due specie precedenti, e infiorescenze disposte a piccoli gruppi che spuntano insieme alle foglie.
E’ un albero elegante a crescita rapida, che raramente sopravvive oltre i 100 anni e si trova in quasi tutta l’Europa; si distingue per i rametti pendenti provenienti dai rami principali diritti e per la sua corteccia bianca squamata, con grosse macchie nere. Capace di raggiungere i 30 metri, sebbene raramente se ne possono osservare esemplari al di sopra dei 20mt, all’inizio dlla crescita la betulla è un albero nettamente conico con corteccia di colore marrone-rossastro. Le foglie sono ovali con lunga cima appuntita, ovviamente dentate, ma con dentelli più piccoli in corrispondenza delle nervature principali. Le infiorescenze maschili sono lunghe 4-5 cm, pendenti, giallastre e in piccoli gruppi; le infiorecsenze femminili sono più corte, in primavere verdi e rivolte verso l’alto per poi diventare pendenti e marroni in autunno, quando lasciano cadere masse di sottili semi alati. Ogni seme è dotato di due ali cartacee, grandi più del doppio dello stesso. La betulla verrucosa è un albero comune e caratteristico dei terreni secchi, sabbiosi e torbosi, e la si vede spesso colonizzare brughiere di erica.
Betulla Bianca: ha corteccia grigiastra e solcata non segnata come quella della betulla verrucosa e con rami dritti, le foglie hanno apice bruscamente appuntito e una sola fila di dentelli, le ali dei semi sono più strette, preferisce terreni più umidi. Sono molto comuni gli ibridi.
Pioppo Lombardo: ha una forma inconfondibile: pioppo nero cipressino.
Pioppo Canadese: come il pioppo nero, ma più grande e senza protuberanze sul tronco, chioma ordinata e rami ascendenti, scopi ornamentali.
Pioppo Balsamico: balsamico per il forte odore emanato in primavera dalle gemme grasse. Foglie di colore verde pallido e giallastre nella parte inferiore, pelose sulle nervature e a volte a forma di asso di picche. Come ibrido non ha infiorescenze maschili, ma solo lunghe e verdi infiorescenze femminili e si riproduce per polloni.
Pioppo a Frutto Peloso: non forma polloni, ha foglie con basi più diritte e rametti molto angolati.